wiccan occhio di tigre

I cristalli: Occhio di Tigre

CRISTALLO OCCHIO DI TIGRE

L’occhio di tigre  è un cristallo appartenente alla famiglia dei quarzi caratterizzato dalla presenza crocidolite che gli conferisce il suo classico effetto detto “gatteggiamento” ossia quella luminescenza e riflessione della luce che lo fa assomigliare agli occhi di un felino.

Il suo utilizzo risale a molto prima del  Medioevo, e veniva utilizzato come amuleto di protezione molto potente, capace di tenere lontano il malocchio, gli spiriti maligni e qualsiasi influenza ci sia nefasta o contraria.

L’occhio di tigre corrisponde al III chakra ma viene anche spesso utilizzato con successo sul primo e sul secondo chakra.

Secondo la cristalloterapia, le proprietà dell’occhio di tigre sono molteplici:

proprietà utili al corpo

  • Azione antidolorifica
  • Riduce le emicranie
  • Azione stimolante e tonificante su fegato, milza e pancreas.
  • Esercita una funzione estremamente benefica contro asma, bronchite .
  • Regolarizza la termogenesi: la sua azione aumenta gradualmente la temperatura corporea favorendo la guarigione da raffreddamento.
  • Riequilibra le attività di stomaco ed intestino.
  • Riequilibra il flusso energetico corporale riducendo l’iperattività nervosa o l’iperattività delle surrenali.
  • Utile in stati di convalescenza grazie alla sua proprietà di favorire il ricambio di energia.

proprietà per spirito, anima e mente

  • Aiuta a superare i momenti di difficoltà
  • Aiuta a fare chiarezza nelle proprie idee, permette una visione chiara delle cose e dei fatti.
  • Equilibra le emozioni con il suo effetto calmante riduce stress ed ansia.
  • Aumenta e stimola la volontà’ e l’ intraprendenza anche nelle persone pigre, demotivate, dispersive o incapaci di tradurre la volontà’ in azione.
  • Aiuta a superare i momenti di difficoltà’, a non perdere il coraggio e la fiducia in se stessi.
  • Aumenta la concentrazione.
  • Acutizza i sensi.
  • Incrementa l’auto disciplina e l’energia personale.
  • Protegge dalle negatività’.Permette una visione chiara delle cose e dei fatti.
  • Aiuta a gestire le situazioni difficili con determinazione senza esitare.
  • Aiuta a migliorare la creatività.
  • Aiuta a realizzare i propri desideri, soprattutto quando sono collegati a un benessere economico.
  • E’ portatore di armonia ed equilibrio.

L’occhio di tigre è  consigliato a chi tende a cadere vittima della rabbia, del nervosismo, di attacchi di panico  e delle preoccupazioni aiutandole a vedere le cose dal una prospettiva diversa e più  equilibrata.

Per ottenere i suoi effetti, bisogna tenere l’occhio di tigre a stretto contatto con la pelle. Di notte, vi basta porre la pietra all’interno del vostro campo aureo.

In commercio si trovano facilmente gioielli che hanno l’occhio di tigre come ciondolo o come perla, l’ideale sarebbe quello di indossarli vicino ai chakra inferiori: un anello o un bracciale, ad esempio, sono più vicini al chakra dell’ombelico.

La purificazione

La purificazione  di questa splendida pietra avviene per  immersione in acqua fredda salata (per qualche ora) oppure a riposo su  una drusa di ametista o di cristallo di rocca; per ricaricarla è sufficiente farle fare bagni di sole (no luce diretta) e di luna piena. Quando l’occhio di tigre avrà ceduto tutto il potenziale energetico di cui dispone diverrà fragile e si romperà; a quel punto è opportuno riconsegnarlo alla natura, liberandolo in mare o in un corso d’acqua

Michela

Dischetti tonificanti DIY: anti acne – astringenti e decongestionanti

L’acne rappresenta una delle maggiori problematiche nel periodo adolescenziale che crea diversi disagi estetici. Nei casi più gravi la sua presenza ed i suoi segni vanno a minare anche l’autostima delle persone colpite.
Fortunatamente non ho mai sofferto di acne, ma mio fratello e diverse mie amiche purtroppo sì ed era una continua lotta contro brufoli, segni e macchie sulla pelle.

Lo spignattino che voglio proporvi oggi me lo ha fatto conoscere mia nonna Adelma e personalmente lo uso da quando ho 16 anni per fare passare qualche brufoletto , ma ha sempre avuto un grande successo tra le mie amiche colpite da acne.

L’edera ha spiccate proprietà antinfiammatorie , cicatrizzanti, analgesiche , elasticizzanti a livello dei capillari e per questo risulta essere una perfetta alleata di bellezza.

Nel caso specifico dell’acne , caratterizzata da un processo infiammatorio del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea dello stesso, l’edera svolge una fantastica azione decongestionante dell’area colpita, ri tonifica i capillari interessati evitando che diano origine a couperose , e aiuta a cicatrizzare il post brufolo e a minimizzare i segni.
Inoltre, avendo un forte potere astringente e riequilibrante, restringe i pori dilatati e regola la produzione eccessiva di sebo da parte della pelle andando così a prevenire la nuova formazione di brufoli.

Ma ora bando alle ciance e passiamo alla ricetta per la realizzazione dei nostri dischetti.

INGREDIENTI

  • dischetti di cotone compresso
  • un contenitore di vetro a tenuta ermetica
  • 150 ml di acqua demineralizzata
  • 25 gr di edera fresca (hedera helix)
  • 1,2 gr di conservante (io uso il cosgard)

PREPARAZIONE

In una pentola versate l’acqua e l’edera fresca sminuzzata e fate bollire a fuoco lento per 10 minuti.

Trascorso il tempo di ebollizione lasciare raffreddare bene l’infuso, meglio con un coperchio sulla pentola e, una volta raffreddato, filtrare con un colino a maglie strette o una garzina (io ho usato entrambe le cose).

A questo punto inserite il conservante mescolando bene; io utilizzo il cosgard per tutti i miei spignatti , ma se non lo avete potete ometterlo, in questo caso i dischetti dovranno essere utilizzati massimo entro una settimana e tenuti in frigo.

Ora potete inserire nel barattolo di vetro i dischetti di cotone ed imbibirli bene versandoci sopra l’infuso. Ricordatevi di chiuderlo bene per non fare entrare aria.

UTILIZZO

Dovo aver rimosso il trucco e deterso ed asciugato bene il viso, prelevate un dischetto (avendo l’accortezza di richiudere bene il barattolo) e picchiettatelo su tutto il viso insistendo sulle zone colpite da acne o brufoletti (mi raccommando picchiettate non sfregate).

Lasciate asciugare la pelle e procedete con la vostra crema di routine.
Potete tranquillamente utilizzarli sera e mattina.

Essendo un prodotto naturale gli effetti si noteranno a partire dai 15 giorni di utilizzo, quindi non demordete vi assicuro che funziona.

NOTE

Anche aggiungendo il conservante, l’infuso tende ad ossidarsi con il tempo, quindi vi consiglio di prepararne poco per volta, come avete visto è molto semplice da fare.

Se non trovate l’edera fresca può andare bene anche quella secca comprata in erboristeria.

Se questa ricettina vi è piaciuta e la provate fatemelo sapere, mi farebbe molto piacere.

A presto

Michela

Maschera per attenuare la Couperose

couperose

Troppo freddo, troppo sole, sbalzi termici repentini  o fattori genetici  possono segnare la nostra pelle con  un’ anomala dilatazione dei piccoli capillari sanguini, che vanno a costituire un reticolo reso più o meno evidente dal ristagno di sangue.

Questa situazione viene definita con il termine di Couperose o Copparosa e  rappresenta un problema per molte donne  sopratutto se localizzata a livello del viso.

In commercio esistono validi prodotti che servono a minimizzare o a nascondere queste imperfezioni, ma possiamo anche avvalerci dell’aiuto delle erbe spontanee presenti in  natura per cercare di attenuare e disinfiammare i piccoli capillari coinvolti.

La ricetta della maschera  che desidero proporvi oggi veniva usata anche dalle nostre nonne, sopratutto quelle che vivevano in campagna , ed è molto facile da preparare e con pochi ingredienti facili da reperire.

 Ingredienti
Argilla verde ventilata  2 cucchiai
 Olio di oliva 1 cucchiaino
 Infuso borsa del pastore e camomilla quanto basta

Preparazione

 – Per prima cosa bisogna preparare l’infuso con 150 ml di acqua, una manciata di borsa del pastore (meglio se fresca ma va bene anche quella secca) triturata ed una bustina di camomilla.

– Fare bollire l’acqua, metterci dentro le erbe, spegnere il fuoco e lasciare in infusione coperta per 5/7 minuti.

– Filtrare l’infuso e fare intiepidire.

– In una ciotola versare l’argilla e l’olio di oliva e piano piano aggiungere il liquido filtrato sino ad ottenere la consistenza di  una crema densa ma spalmabile.

Risultati immagini per camomilla

Uso

Applicare la maschera con le dita o con un pennello morbido sul viso deterso ed asciutto e lasciare riposare per 30 minuti.

Sciacquare con acqua tiepida, asciugare ed applicare la crema come di consueto.

Si può fare questo trattamento una volta alla settimana.

Proprietà

L’ argilla verde è un ottimo purificante ma può risultare troppo “aggressiva” per le pelli molto delicate o sensibilizzate; in questo caso si può sostituire con argilla bianca , argilla rosa o ancora meglio (ma di difficile reperimento) quella rossa.

La Borsa del pastore ha forti proprietà anti infiammatorie e vasocostrittrici.

La camomilla, ricca di bisabololo e azulene è lenitiva ed anti arrossamento.

L’ olio di oliva attenua la secchezza dell’argilla durante la sua essiccazione sul viso evitando così di stressare la pelle.

 

Spero che questa ricetta vi piaccia e se la provate fatemelo sapere, mi farebbe davvero piacere.

Michela

 

ATTENZIONE: questo blog non vuole assolutamente sostituire il parere del medico; in caso di assunzioni di farmaci o patologie particolari bisogna sempre rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Miele/sciroppo di tarassaco: un delizioso sostituto vegano del miele

In questo periodo dell’anno i prati si riempono di magnifici fori gialli cicciottosi che sembrano dei piccoli cuscini e che con il tempo si trasformano in leggerissimi soffioni.

Queste allegre fioriture appartengono alla pianta del tarassaco ricca di molteplici proprietà e conosciuta con tanti altri nomi nella tradizione popolare italiana : dente di leone, dente di cane, soffionecicoria selvaticacicoria asinina , grugno di porcopisciallettogirasole dei prati erba del porco …

La ricetta che voglio proporvi oggi sfutta questi fiori giallo intenso ed oltre ad essere molto salutare è anche molto molto golosa.

INGREDIENTI

  • 4 tazze di fiori di tarassaco
  • 3 tazze di acqua
  • il succo di 3 limoni
  • 2 tazze di zucchero meglio se di canna (ma viene bene ugualmente con lo zucchero comune o lo zucchero di cocco)

PROCEDIMENTO

  • Durante una passeggiata raccogliete i fiori di tarassaco che sono bene aperti e non appassiti, appena arrivati a casa provvedete a metterli in acqua fredda per 5 minuti per farli “rinvenire” visto che apassiscono molto velocemente.
  • Togliete la parte centrale del fiore, (per farlo comodamente capovolgete il fiore e tagliate il “sederino” verde che tiene uniti tutti i petali) e mettete i petali in una ciotola .
  • Risciacquate i petali e metteteli a bollire in una pentola con le tazze d’acqua per 30 minuti.
  • Spegnete il fuoco e lasciate in infusione per tutta la notte
  • Con l’aiuto di una garza filtrate il composto, buttate via i petali e mettete a sobollire l’infuso con zucchero e limone.
  • Fate bollire sino a quando nonavrete ottenuto la consistenza desiderata (tenete presente che ci vorranno alcune ore e che il composto raffreddandosi tende a rapprendersi un po’ di più)

Et voilà il vostro “miele” di tarassaco è pronto da invasettare e tenere in frigorifero.

Io lo adoro e lo uso sui pancake ma si può mettere nel tè o su fette biscottate.

PROPRIETA’

  • Stimola la produzione di bile
  • Contrasta la stitichezza
  • Abbassa il colesterolo
  • Ha potere depurativo e drenante

Se vi è piaciuta questa ricetta e lo avete provato, lasciatemi un messaggio.

A presto

Michela

Borsa del Pastore: emostatica, vasocostrittrice, antiemorragica e romantica.

 

Tra le tante erbe che  hanno sempre catturato la mia curiosità c’è  la borsa del pastore che io da piccola chiamavo erba cuoricina per via delle sue foglioline apicali cuoriformi.

DOVE SI PUÒ’ TROVARE DEL PASTORE?

E’  una specie molto comune, diffusa dal piano alla zona alpina fino a 2600 m di quota, facilmente reperibile in luoghi incolti e coltivati,  ai margini delle strade, nei pressi delle boscaglie; è tra le erbe infestanti più comuni nelle campagne italiane.

 

PROPRIETÀ’

La borsa del pastore è utilizzata nella medicina popolare visto le sue innumerevoli proprietà:

  • emostatico
  • vasocostrittore
  • antiemorragico
  • tonico uterino
  • ipotensivo
  • antiemorroidale.
  • trattamento di perdite ematiche uterine
  • trattamento metrorragie,
  • trattamento menorragie
  • trattamento vene varicose
  • trattamento emorroidi
  • cicatrizzante
  • decongestionante

Questa pianta viene spesso  utilizzata per il trattamento delle ferite e delle scottature, dell’epistassi (sangue dal naso) e per contrastare i  disturbi mestruali (regolandoli e diminuendone il flusso abbondante)

 

Altre proprietà non meno importanti ascritte alla pianta sono :

  • proprietà espettoranti ed emollienti ( fiori)
  • proprietà sudorifere
  • proprietà diuretiche ( foglie)

Parti della pianta utilizzate: l’intera pianta e le foglie

Periodo di raccolta: dalla tarda primavera all’autunno si recidono le piante intere (prima della fioritura), che possono essere utilizzate fresche oppure fatte essiccare a mazzetti per la preparazione di infusi e decotti.

CONTROINDICAZIONI

Sono solo due le controindicazioni principali: se usata in gravidanza potrebbe avere effetti abortivi ed essendo usata come ipotensivo è controindicata per chi soffre di pressione bassa.

 

RICETTA INFUSO 
(per i flussi mestruali molto abbondanti)

Fare bollire 1 manciata di pianta intera in 3 tazze d’acqua finché l’acqua si riduce di un terzo.

Bere l’infuso ottenuto dolcificato con miele o zucchero due volte al giorno. E’ consigliabile, in caso di mestruazioni abbondanti e dolorose,  iniziare la cura dieci giorni prima della loro comparsa. In alternativa, si assume la tintura madre, 30 gocce tre volte al giorno circa dieci giorni prima del ciclo mestruale.

RICETTA PER ARRESTARE LE EPISTASSI E PER LE FERITE

Triturare la pianta fresca finemente ed applicarla localmente. Può essere introdotta nelle narici, per tamponare emorragie nasali o applicata sulla parte lesa, per arrestare il sanguinamento delle ferite.

In alternativa è possibile fare un infuso, come precedentemente indicato, e fare dei tamponcini imbibiti da mettere nelle narici o delle garze da applicare sulle ferite per sfruttarne l’azione cicatrizzante.

TISANA IPOTENSIVA (dott. Paris)

 

Borsa del pastore, foglie tritate
(meglio fresche)

35 g
Alchemilla, foglie 35 g
Vischio, rizoma 25 g
Lavanda, parti aeree 15 g

 

Preparare un infuso al 4% (lasciare in infusione per qualche minuto, in acqua bollente a fiamma spenta, 4 grammi di miscela per ogni 100 ml di acqua). Assumere una tazza 3-4 volte al giorno interrompendo la cura non appena la pressione è tornata normale.

RICETTE ANTI INFIAMMATORIE (contro febbre, mal di testa o infiammazioni oculari)

Nel caso di febbre,  triturare la pianta fresca in un mortaio (eventualmente aggiungendo un po’ di acqua tiepida), applicarla sotto i piedi o sui polsi tipo impiastro e lasciarla agire almeno per un’ora. (Preparazione farmaceutica per uso esterno, variamente medicata e di consistenza semisolida, capace di aderire alla parte cui è stata applicata; com. (ma impropr. ), cataplasma.)

Per le infiammazioni oculari, preparare un infuso, lasciarlo raffreddare o intiepidire  e posizionare delle compresse di cotone imbibite sugli occhi per almeno 20 minuti.

Per il mal di denti usare il suddetto infuso per sciacqui da fare 2 o 3 volte al giorno.

BORSA DEL PASTORE IN OMEOPATIA

La pianta utilizzata come granuli omeopatici viene usata utilizza questa pianta in caso di sanguinamento uterino, sanguinamento delle mucose, emorroidi, vene varicose, sensazione di gambe pesanti e ulcere gastriche.
Il dosaggio varia da individuo a individuo  in funzione del tipo di disturbo.

USO IN CUCINA 

La borsa del pastore tra le erbe spontanee è la più utilizzate in cucina, le sue foglie basali vengono usate come gli spinaci: lessate e ripassate in padella, oppure condite e mescolate insieme ad altre verdure nelle misticanze cotte, come ripieno delle torte salate, come base per le frittate, come ingrediente nelle salsine a base di erbe; possono essere usate anche nelle minestre, zuppe e risotti. Le giovani foglie possono essere consumate crude mentre, dopo la fioritura, il gusto  diventa sgradevole.

A presto.

Michela

 

N.B. Questi rimedi naturali non vogliono assolutamente sostituire le terapie indicate da un medico in caso di patologie più complesse e prolungate nel tempo.